Altavilla Irpina

Il territorio comunale si estende su tre colli Torone, Ripa e Foresta che dominano la Valle del Vellola e del torrente San Giulio. Le origini di Altavilla sono certamente antiche: addirittura, vi è chi ritiene che Virgilio l’abbia menzionata nell’Eneide, col nome di Poetilia e molto più tardi, nel 1882 Giovanni Verga vi ci ambientò il romanzo Il marito di Elena. Le prime evidenze storiche risalgono invece al castello, denominato di Altacauda, che in epoca longobarda esisteva nell’attuale territorio comunale. Si arrivò poi, dopo alterne vicende, nel XII secolo alla dominazione dei Normanni. Successivamente il feudo contenente tale nucleo abitato passò alla famiglia De Capua e solo allora si giunse al nome di Altavilla per mezzo del quale Luigi De Capua così ricordava il proprio casato nonché la sua provenienza dall’omonima città in Normandia. È conosciuto come il paese dello zolfo per la presenza di uno dei più importanti giacimenti della Campania rinvenuto alla fine del XIX secolo. Da non perdwere il Museo della Gente senza Storia, costituito dopo il terremoto del 1980 che espone abiti restaurati originali del periodo tra il 1790 e il 1840 ritrovati proprio in queste zone della Campania e sono una testimonianza unica del vestiario del periodo, altrimenti rappresentato solo iconograficamente. Infatti è difficile trovare in altri musei gli abiti delle persone semplici: contadini, pastori, cacciatori, etc. delle epoche passate. In memoria di Costanza d’Altavilla che proprio qui, durante un lungo viaggio verso Milano, sembra abbia incontrato il suo futuro sposo ed erede dell’impero germanico, Enrico VI, il 18 agosto di ogni anno, si svolge il “Palio dell’Anguria”, un torneo in costume medioevale durante il quale coraggiosi cavalieri, a dorso d’ “indomiti” asinelli, tentano, con ogni mezzo, di condurre sana e salva, al termine di un difficoltoso percorso, una grossa anguria.

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