Avellino

Il toponimo deriva dall’indoeuropeo “abel”, ‘mela’, interpretabile nel significato più esteso di ‘città delle mele’. Avellino,  capoluogo di provincia è situata a 350 metri sul  livello del mare al centro di una conca circondata dai massicci montuosi del Partenio e dei Picentini. È l’antica Abellinum, città degli Irpini, colonia romana forse fin dall’età di Silla; sorgeva presso l’odierna Atripalda. Sede vescovile dal V sec., venne conquistata verso VII sec. dai duchi longobardi di Benevento i quali la eressero in gastaldato. Distrutta da Ottone I, ben presto risorse e dall’inizio del XII sec. fino a quasi tutto il XVII secolo fu contesa da conti e principi fino al 1589, quando i Caracciolo assunsero il titolo di principi di Avellino conservandolo fino al 1844. Nel 1820 Avellino fu il punto di partenza del movimento insurrezionale per la Costituzione.
L’antico centro, dal tipico aspetto medievale sorge su un breve terrazzo rialzato tra due torrenti (S. Francesco e Rigatore) del bacino del fiume Sabato ed è addensato attorno alla cattedrale. Il terremoto del 23 novembre 1980 ha provocato ingenti danni, rendendo necessaria una vasta ricostruzione. Industrie tradizionali (fabbriche di cappelli di feltro e panni lana, accanto a moderni impianti tessili) sono affiancate da attività meccaniche (connesse con l’industria automobilistica di Pomigliano d’Arco) nel vicino nucleo industriale di Pianodardine. 
Tra i molti gioielli architettonici del centro storico spiccano il Duomo di Santa Maria Assunta, risalente al XII secolo, il palazzo della Dogana, edificato in età medievale, e la torre barocca dell’Orologio alta 36 metri che si può ammirare da tutta la città. Tra gli edifici religiosi figurano: la chiesa seicentesca di Costantinopoli e quelle settecentesche delle Oblate e di San Generoso. 
All’interno del Palazzo della Cultura troviamo il Museo Archeologico Irpino, la Biblioteca provinciale, la Biblioteca per i Ragazzi e il Centro Rete.