Salza Irpina

Il nome Salza è originario dal latino “salsa”, femminile di salsus che significa salato e sarebbe riferito ad una sorgente d’acqua sodica-clorurata dalla quale in epoca romana si estraeva il sale; l’aggettivo ‘irpina’ è invece tipico della zona detta appunto Irpinia. Salza Irpina sorge al centro dell’Alta valle del Sabato, tra verdi montagne ricoperte di faggi. Molto nota è la produzione di castagne, della varietà detta “di Serino”, e altrettanto significativa è la presenza di vitigni che danno vita al Fiano DOCG. Ritrovamenti archeologici hanno dimostrato che l’area era già frequentata in epoca romana. Il paese è stato a lungo famoso per i suoi artigiani fabbricanti di scarpe molto resistenti, ideali per il duro lavoro, le cui botteghe si aprivano lungo la strada principale del borgo. Il centro storico, ricostruito dopo il sisma, conserva tuttavia le antiche chiese e alcuni importanti palazzi signorili, oltre alla cosiddetta “Porta Salza”. All’ingresso del paese si trova il Palazzo Capozzi, ristrutturato nel XIX secolo. Nella parte più antica del comune si trova, invece, il Palazzo Imperiale – D’Afflitto, dotato di una bella facciata con al centro uno splendido portale del XIX secolo. Tra gli edifici religiosi troviamo la Chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo e la chiesa di San Sebastiano risalente al 1547, che presenta delle interessanti decorazioni ornamentali che simboleggiano la Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo. Appena fuori dall’abitato si trovano i resti di un antico “Mulino Imperiale”, alimentato da un acquedotto di epoca romana. Accanto alla struttura è ancora possibile visitare le antiche fontane-lavatoio.

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Di Meo

Roberto Di Meo: “La mia Irpinia è una continua scoperta, una scoperta che io trasferisco anche nei miei vini”.